Banksy è un artista e writer inglese, considerato il maggior esponente della Street Art, nota anche come Post-Graffiti e Guerrilla Art. Nelle sue opere i temi trattati sono quelli della critica alla società occidentale, toccando temi quali la politica, la cultura, l’etica in modo satirico e pungente, utilizzando nei murales un umorismo e un cinismo oscuro.
Manipolando i codici comunicativi della nostra cultura di massa, Banksy è in grado di sensibilizzare i destinatari sulle problematiche proposte e di trasformare il tessuto urbano delle città occidentali in luogo di riflessione artistica. Le opere dell’artista di Bristol sono piene di un’estetica diretta e intelligibile, come quella di un manifesto pubblicitario, che li sottrae alla marginalità e li restituisce alla fruizione della massa a punto tale che le opere risultano leggibili anche dai bambini.
Banksy non vende le sue creazioni, anzi è contro il mercato delle opere; l’arte deve essere accessibile a tutti e, proprio per questo motivo, la fruizione avviene su strade, mura e ponti di città in tutto il mondo. Sul sito ufficiale dell’artista è possibile scaricare gratuitamente le sue creazioni.
Chi è Banksy? Qual è la sua vera identità?
La vera identità di Banksy resta tutt’oggi segreta, anche se uno studio del 2008, condotto dal Mail on Sunday mediante tecnologie usate dalla polizia per ricercare i criminali, ha fatto corrispondere l’identità dell’artista con quella di Robin Gunningham. Alcuni identificano il graffitaro con Robert Del Naja dei Massive Attack, a causa di un accenno involontario dello stesso durante un’intervista. Nonostante tutto continuano i dibattiti sulla vera identità, diverse teorie fanno risalire Banksy ad una donna o a un collettivo di artisti.
Pare certo che sia nato e cresciuto a Bristol, e oggi avrebbe circa 43 anni. Il giornalista del Guardian Simon Hattenstone l’ha incontrato a Londra nel 2003 in una rarissima intervista faccia a faccia. Hattenstone lo descrive “bianco, di 28 anni, casual e trasandato, in jeans e maglietta, con un dente, una catenina e un orecchino d’argento”. Nell’articolo emerge che Banksy avrebbe cominciato a 14 anni, che ha avuto problemi a scuola fino a essere espulso e che è stato anche in prigione per piccoli reati, certamente per il suo lavoro di artista…
L’inizio della carriera di Banksy
Banksy iniziò a essere conosciuto perché introduceva illegalmente le sue opere nei musei londinesi: il primo passo era scegliere la sala per determinate caratteristiche, in seguito si recava incappucciato all’interno del museo per portare il quadro e scappare immediatamente.
I soggetti maggiormente eseguiti in questa fase erano quadri antichi modificati con gli stencil o con la bomboletta. Il motivo di queste incursioni nei musei era quello di sensibilizzare il pubblico sul capitalismo e sulla sicurezza perché, anche se le opere erano presto eliminate dagli addetti alla sicurezza, restavano in rete i suoi gesti e ciò suscitava molto scalpore.
Spiegazione delle opere più famose di Banksy
Cat (Gatto) – Gaza, Febbraio 2015
Nel Febbraio del 2015 Banksy gira un video a Gaza per mostrare la situazione dopo la guerra con Israele, in cui sono morte più di 2.000 persone e 100.000 invece restano sfollate. L’artista ha commentato:
Un uomo mi ha chiesto cosa significasse la mia opera, e ho spiegato che volevo mostrare la distruzione di Gaza mettendo foto sul mio sito, ma che la gente su Internet guarda solo foto di gattini.
Bird of a Feather (Uccelli della stessa Specie) – Essex, Settembre 2014
L’opera, realizzata nella regione inglese dell’Essex, oggi non esiste più in quanto il consiglio locale l’ha ritenuta razzista e offensiva. Raffigurava cinque piccioni che mostrano cartelli contrari all’immigrazione (tra cui “tornatene in Africa”) ad un sesto uccello più esotico. Giocando con il tema dell’immigrazione e della migrazione dei volatili, il murales alludeva alle elezioni che si sarebbero svolte da lì a poco in cui si dava per probabile vincitore un candidato del partito euroscettico Ukip.
Spy Booth (La Cabina Spia) – Cheltenham, Aprile 2014
A Cheltenham, sempre nel Regno Unito, si trova la sede dell’agenzia del governo per le comunicazioni, la Gchq, coinvolta nelle attività di spionaggio della National Security Agency americana.
Il murales ritrae delle spie in impermeabile, con microfoni e registratori, vicino a una cabina telefonica. L’opera è un omaggio a Edward Snowden, l’attivista che ha pubblicato i file che hanno svelato al mondo lo spionaggio sulle comunicazioni dei cittadini europei e americani.
Sweep it Under the Carpet (Spazzalo sotto il tappeto) – Londra, 2006-2007
Il graffito, uno dei più famosi di Banksy, rappresenta una cameriera che nasconde lo sporco sotto il tappeto, alludendo alla riluttanza del governo inglese di occuparsi di questioni controverse, come il problema dell’AIDS in Africa.
L’opera è stata riprodotta, sempre dallo stesso artista, in due luoghi differenti di Londra: a Chalk Farm e nei pressi della White Cube Gallery. Il quotidiano “The Independent” affermò di essere il reale committente dell’opera, ma il writer smentì prontamente.
Kissing Coppers (Il bacio dei poliziotti) – Brighton, 2004
Kissing Coppers è un’opera provocatoria molto famosa di Banksy e da sempre suscita grande scalpore e curiosità. Il graffito rappresenta due poliziotti dello stesso sesso intenti a baciarsi in maniera appassionata. L’immagine assume i toni di beffa nei confronti sia delle autorità sia del mondo militare in genere, in cui l’omosessualità è quasi bandita. L’opera invita alla riflessione sul tema dell’omosessualità e dell’omofobia.
Flower Thrower (Il lanciatore di fiori) – Gerusalemme, 2003
Un’altra opera famosissima di Banksy è sicuramente Flower Thrower, in cui un uomo con il volto coperto è colto nell’atto di lanciare una molotov, che in realtà è un mazzo di fiori. Il murales è stato realizzato a Gerusalemme sul muro di un’abitazione privata, ed è privo di colori ad eccezione del mazzo floreale, simbolo di speranza di contro la distruzione.
Il soggetto, che l’artista ha adoperato per la copertina del suo libro-raccolta “Wall and Piece”, è una delle più riprodotte sotto forma di stampe, magliette, e addirittura tatuaggi.
Balloon girl (La ragazza con il palloncino): il quadro di Banksy che si è autodistrutto dopo l’asta
Balloon Girl è sicuramente l’opera più conosciuta dell’artista di Bristol, realizzato a Londra nel 2002. Il soggetto raffigura una bambina a cui sfugge il palloncino a forma di cuore; poco distante una scritta recita: “C’è sempre speranza”. La bimba è triste per il palloncino perso, o forse l’ha lasciato andare volontariamente, seguendolo con lo sguardo. Si tratta senza dubbio di uno dei simboli più intensi di Banksy in circolazione.
La genialità e la creatività di Banksy non conosce limiti. Durante un’asta di Sotheby’s a Londra, la famosa opera “La ragazza con il palloncino” si è autodistrutta dopo esser stata venduta per oltre 1 milione di sterline. Un meccanismo simile ad un trita-carte, situato nella cornice, ha distrutto l’opera tagliandola in molteplici strisce; poco dopo l’artista ha rivendicato la performance su Instagram, spiegando i retroscena tramite un video e citando una frase di Picasso: «Ogni desiderio di distruzione è anche un desiderio di creazione».
Un gesto che ha lasciato di stucco tutti e che, forse, si è rivelato un autogol per Banksy. Il murales da opera d’arte si è trasformata in performance artistica facendo sì che il suo valore triplicasse, andando contro l’intenzione del writer inglese che inserì il meccanismo proprio per evitare la mercificazione della sua arte…
Assurdo ma vero, la notizia dell’ultima ora riguarda il proprietario di una delle 600 copie originali dell’opera “Girl with a Balloon”, dal valore di 40.000 euro, che ha tagliuzzato il quadro per fargli acquisire più valore. Secondo il DailyMail, il furbo collezionista, ha poi chiamato la casa d’aste sperando di poterla rivendere al doppio del suo prezzo. Peccato che così rovinata l’opera ormai vale 1 sterlina…
Su Twitter, la pagina My Art Broker, twitta:
Si tratta di un puro atto di vandalismo gratuito. Invitiamo tutti i possessori di opere, o di copie originali di opere, a non fare queste cose. Stiamo ricevendo numerose telefonate di possessori di stampe che ci domandano se smantellando un’opera, la stessa possa raddoppiare il suo valore. Ma la risposta è no! Ci sono un numero limitato di stampe di Girl With Balloon nel mondo, oggi ne abbiamo perso uno ed è una vergogna talmente grossa che deve farci piangere.
Le opere di Banksy in Italia
Non tutti lo sanno ma in Italia esistono ben 2 opere di Banksy, entrambe a Napoli. La prima è stata cancellata da un writer (ogni commento è superfluo) e rappresentava una rivisitazione dell’Estasi della Beata Ludovica Albertoni del Bernini. La Beata era ritratta mentre gustava un panino, simboleggiando il consumismo.

Il secondo murales è ancora visibile ed è stato da poco protetto con del vetro: la “Madonna con la Pistola”, che unisce sacro e profano, cristianità e camorra, e che reinterpreta il Barocco.
Il Naufrago Bambino di Banksy a Venezia
Nella splendida città di Venezia, è apparso un graffito che è stato rivendicato da Banksy con un post sul profilo ufficiale Instagram.
L’opera, probabilmente realizzata da una barca, si trova su un muro a filo laguna in Rio di Ca’ Foscari, nei pressi di Campo Pantalon, vicino all’università di Venezia. Il murales è stato ribattezzato “Naufrago Bambino” e ritrae un bimbo che regge una torcia da cui fuoresce del fumo rosso cangiante; una presa di posizione netta sulla questione migranti. L’opera è la terza di Banksy in Italia.
Il senzatetto diventa Babbo Natale, l’importanza della solidarietà secondo Banksy
Dio benedica Birmingham. Nei 20 minuti in cui abbiamo filmato Ryan su questa panchina, i passanti gli hanno dato una bevanda calda, due barrette di cioccolato e un accendino – senza che lui chiedesse mai nulla.
Così Banksy ha commentato su Instagram il murales realizzato a Birmingham. Protagonista dell’opera è Ryan, un senzatetto trasformato in un moderno Babbo Natale. L’artista ha raffigurato due renne intente a volare che sembrano trasportare la slitta / panchina su cui dorme l’uomo. Mentre Ryan riposa, Banksy osserva sia lui che la reazione dei passanti.
Il significato di quest’ultima opera poetica dello street artist è molto semplice: Banksy ha voluto sottolineare la situazione dei senzatetto inglesi, costretti a dormire all’aperto nonostante le temperature rigidissime. L’obiettivo è quello di incoraggiare le persone ad essere più solidali con chi è meno fortunato, e non solo a Natale. C’è bisogno di maggior umanità nel mondo e questo forse è il periodo migliore per ricordarlo.
“La Cicatrice di Betlemme”, il Presepe di guerra a Betlemme
L’ultima opera di Banksy è una moderna rappresentazione del Presepe a Betlemme, in Cisgiordania. “La Cicatrice di Betlemme” è un Presepe di guerra: i protagonisti della Natività sono retro-illuminati e poggiati davanti a blocchi di cemento sui quali c’è un foro di mortaio che richiama la stella cometa natalizia. Sulla parete sono presenti delle scritte in inglese e in francese: “amore” e “pace”. L’opera è apparsa al Walled-Off Hotel, l’albergo con vista sul Muro voluto da Banksy a Betlemme.
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